Esercizio fisico guidato e Travaglio

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Numerosi studi recenti evidenziano come un travaglio prolungato sia spesso associato ad un aumento di morbilità e mortalità in primis del nascituro, ed in secundis della madre. Sarebbe dunque utile valutare quali siano i fattori che possono, in maniera naturale e non invasiva, ridurre la durata del travaglio. Tra i vari articoli presenti in bibliografia, porto alla vostra attenzione “Exercise during pregnancy is associated with a shorter duration of labor. A randomized clinical trial”; gli autori di questo trial pubblicato pochissimi mesi fa su ‘European Journal of Obstetrics and Gynecology and Reproductive Biology’ ci aiutano nella comprensione di come l’esercizio fisico guidato possa aiutare durante la fase di travaglio.

MODALITA

Sono state selezionate 325 donne in gravidanza (9-11^ settimana di gestazione), così suddivise:
– 176 eseguivano esercizi guidati da un professionista per 3 volte a settimana fino alla 39^ settimana.
– 149 rappresentavano il gruppo controllo (gli autori sono stai bravi nel registrare la libera attività fisica di queste donne)

ESERCIZI SVOLTI E PROPOSTI

Rispettando gli standard del Congresso Americano di Ostetrici e Ginecologi, questi gli esercizi:
– Riscaldamento graduale
– Resistenza aerobica
– Rinforzo muscolare
– Coordinazione ed equilibrio
– Stretching
– Rinforzo del pavimento pelvico
– Rilassamento e colloquio finale

RISULTATI OTTENUTI
Rispetto al gruppo controllo, le donne che hanno seguito il programma di esercizi guidati hanno avuto in maniera statisticamente significativa:
– Riduzione della durata del travaglio (450 minuti contro 507 minuti)
– Minore percentuale di feti con macrosomia (1.7% contro 7.4%)
– Minore aumento di peso della mamma (13.26 kg contro 12.27 kg)

CONSIDERAZIONI
– Questo studio di aggiunge ad una serie di altri studi che hanno evidenziato benefici di altro tipo (a breve analizzeremo altri studi).
– 2 punti di forza di questo programma di esercizi sono la presenza di un istruttore professionale e diverse tipologie di esercizi.
– Unico neo dello studio è la non perfetta omogeneità dei due gruppi alla baseline.

Osteopatia: perché?

Perché è naturale. Nulla di più naturale delle mani dell’Osteopata per ripristinare ciò che la natura ha stabilito, e cioè la mobilità delle strutture corporee e dunque la loro funzione. Ha basi scientifiche solide, non usa farmaci né altri strumenti. Mira alla causa e non solamente alla cessazione del sintomo, al benessere e all’equilibrio psico-fisico.Andrea Nitri

FAQ / Domande

Qual è il significato del termine Osteopatia?
Etimologicamente deriva dal greco oστέον (osteon) - osso, e πάθοσ (patos) - sofferenza. Questo termine nella sua essenza indica che sia la salute che la malattia dipendono dallo stato di efficienza dell'apparato locomotore. Osteopata, in lingua inglese (Osteo-path) indica colui che agisce terapeuticamente sul corpo umano attraverso "il sentiero" delle ossa. È comunque utile sfatare l'erronea opinione che l'osteopatia coinvolga soltanto le ossa, essa al contrario lavora su tutte le strutture del corpo: articolazioni, legamenti, muscoli, tendini, tessuto connettivo, e anche sugli organi e sul cranio con tecniche non invasive ed appropriate.
Quali sono i principali strumenti dell'Osteopata?
Le mani dell'Osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni che avvengono nei tessuti, raccogliendo così dati importanti sulla temperatura corporea locale (indice di infiammazione), e sulla loro consistenza; pertanto il principale strumento di lavoro è un buon lettino e la propria sensibilità. L'Osteopata non tocca necessariamente le parti dolenti del paziente, ma quelle che sono causa della disfunzione: così un mal di testa può essere trattato osteopaticamente agendo sulla cervicale, su una spalla, o persino trattando solo l'osso sacro.
Occorrono esami medici clinici per la valutazione osteopatica?
E' consigliabile, quando siano già stati fatti dal paziente, portare con sé al primo incontro raggi X, ecografia, TAC, risonanza magnetica, ecc., per ricercare eventuali controindicazioni al trattamento osteopatico. L’osteopata comunque, non essendo un medico, non può assolutamente prescrivere esami strumentali.
Che genere di tecniche vengono usate?
A seconda dell'età e della gravità del problema l'Osteopata applica le tecniche più adatte al caso, che comunque non sono dolorose o invasive per il paziente siano esse strutturali, craniali o viscerali.

Collaborazioni esterne

Dott.ssa Candeo Gabriela - Pediatra
Dott. Di Lenna Fabrizio - Farmacista
Dott. Braga Andrea - Ginecologo
Dott. Castelli Fabrizio - Odontoiatra
Mauro Magnone - Tecnico Posturometrico

Contatti – SEGRETERIA


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andrea.nitri@gmail.com