Osteopatia: un valido aiuto contro l’artrosi

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Con il termine artrosi si intende un’artropatia cronica, a carattere evolutivo, consistente inizialmente in alterazioni regressive della cartilagine articolare e secondariamente a modificazioni delle strutture che compongono l’articolazione (tessuto osseo, sinovia, capsula).

Clinicamente l’artrosi si manifesta con dolore, limitazione funzionale, atteggiamenti viziosi: tutti e tre i sintomi compaiono di norma qualche tempo dopo le alterazioni anatomo-patologiche della cartilagine.

I principali fattori di rischio sono:

- Età (modificazione del pH del liquido sinoviale);
- Ereditarietà (documentata predisposizione alle affezioni artro-reumatiche);
- Obesità (sovraccarico delle articolazioni e accumulo di colesterolo);
- Alterazioni metaboliche (del calcio, ecc);
- Ambiente (abitazione, clima, condizioni di lavoro).
Quando una persona è colpita da artrosi, l’osteopatia può rivelarsi utile oltre che preventiva, in particolar modo quando il medico, l’ortopedico o il fisiatra valuta la condizione causata da “usura”. Infatti, anche se l’artrosi è dovuta ad un processo inarrestabile e fisiologico, ad aggravarne i sintomi sono un uso eccessivo o scorretto dell’articolazione ( come ad esempio una posizione non fisiologica del collo durante il lavoro, ma anche un’incoordinazione cronica del movimento articolare del rachide e dei vari segmenti corporei). Queste alterazioni possono essere corrette facilmente da trattamenti osteopatici.

In molti casi l’uso della manipolazione osteopatica rallenta e previene le alterazioni artrosiche, che altrimenti proseguono in modo inarrestabile fino ad essere definitive. In questo caso l’unico trattamento terapeutico è quello medico e nei casi più gravi chirurgico.

Va sottolineato che in prima istanza è bene un consulto con il medico e nei casi più avanzati anche con lo specialista.

Infatti non è raro che si presentino persone ormai rassegnate per gravi lesioni osteoartrosiche, documentate radiologicamente e chiaramente non manipolabili, che traggono comunque sollievo dall’approccio osteopatico.

L’osteopata, tramite l’utilizzo di tecniche dolci ed indirette, è in grado di rendere più sopportabile il dolore causato dall’artrosi, talvolta riducendolo in modo significativo e duraturo nel tempo. Questo accade spesso perché la lesione dolorosa ha origine in un’area ancora sufficientemente “sana”.

Osteopatia: perché?

Perché è naturale. Nulla di più naturale delle mani dell’Osteopata per ripristinare ciò che la natura ha stabilito, e cioè la mobilità delle strutture corporee e dunque la loro funzione. Ha basi scientifiche solide, non usa farmaci né altri strumenti. Mira alla causa e non solamente alla cessazione del sintomo, al benessere e all’equilibrio psico-fisico.Andrea Nitri

FAQ / Domande

Qual è il significato del termine Osteopatia?
Etimologicamente deriva dal greco oστέον (osteon) - osso, e πάθοσ (patos) - sofferenza. Questo termine nella sua essenza indica che sia la salute che la malattia dipendono dallo stato di efficienza dell'apparato locomotore. Osteopata, in lingua inglese (Osteo-path) indica colui che agisce terapeuticamente sul corpo umano attraverso "il sentiero" delle ossa. È comunque utile sfatare l'erronea opinione che l'osteopatia coinvolga soltanto le ossa, essa al contrario lavora su tutte le strutture del corpo: articolazioni, legamenti, muscoli, tendini, tessuto connettivo, e anche sugli organi e sul cranio con tecniche non invasive ed appropriate.
Quali sono i principali strumenti dell'Osteopata?
Le mani dell'Osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni che avvengono nei tessuti, raccogliendo così dati importanti sulla temperatura corporea locale (indice di infiammazione), e sulla loro consistenza; pertanto il principale strumento di lavoro è un buon lettino e la propria sensibilità. L'Osteopata non tocca necessariamente le parti dolenti del paziente, ma quelle che sono causa della disfunzione: così un mal di testa può essere trattato osteopaticamente agendo sulla cervicale, su una spalla, o persino trattando solo l'osso sacro.
Occorrono esami medici clinici per la valutazione osteopatica?
E' consigliabile, quando siano già stati fatti dal paziente, portare con sé al primo incontro raggi X, ecografia, TAC, risonanza magnetica, ecc., per ricercare eventuali controindicazioni al trattamento osteopatico. L’osteopata comunque, non essendo un medico, non può assolutamente prescrivere esami strumentali.
Che genere di tecniche vengono usate?
A seconda dell'età e della gravità del problema l'Osteopata applica le tecniche più adatte al caso, che comunque non sono dolorose o invasive per il paziente siano esse strutturali, craniali o viscerali.

Collaborazioni esterne

Dott.ssa Candeo Gabriela - Pediatra
Dott. Di Lenna Fabrizio - Farmacista
Dott. Braga Andrea - Ginecologo
Dott. Castelli Fabrizio - Odontoiatra
Mauro Magnone - Tecnico Posturometrico

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