Oggigiorno, un approccio multidisciplinare, contraddistinto da una valutazione osteopatica, integrata con un lavoro specifico fisioterapico ed esercizi con personal trainer, è fondamentale per l’individuazione del percorso terapeutico migliore per ogni paziente.
Il trasverso dell’addome, visti i suoi intimi rapporti anatomici con rachide e fascia toraco-lombare, è stato per anni indagato e ritenuto un componente del core da condizionare in via preferenziale tramite esercizi specifici.
Gli studi di McGill e Hodges hanno permesso di capire come tale muscolo:
1. aumenti la pressione intra-addominale, aumentando la stiffness e riducendo i carichi compressivi lombari
2. si attivi prima di movimenti inattesi del tronco e di movimenti degli arti superiori (30 ms) o inferiori (110 ms), indipendentemente dalla direzione del movimento stesso;
3. sia continuamente utilizato dai meccanismi di controllo neuromuscolare in preparazione a carichi esterni ed aggiustamenti posturali
4. in soggetti con low back pain (LBP) presenti un timing di attivazione ritardato.
Tale meccanismo anticipatorio, in collaborazione con l’azione degli obliqui e del retto addominale, consente di creare un “cilindro rigido” che funge da base di supporto per i movimenti degli arti
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